La sera che cala sul mare.

Iano viene qui.

Lo vedo che a un tratto non risponde più a nessuno, nemmeno ai suoi camerieri più giovani, e abbandona tutti dentro il ristorante.

Va a mettere i piedi nel fondo della salsedine acre della spiaggia, appena arriva la sera.

In paese lo chiamano “il direttore”, perché gestisce da signore l’Osteria del Pescatore. E perché è il figlio di Salvo. Salvo che “bisognava portarci rispetto”, quando viveva dentro queste mura spesse. Fortezza e approdo nella culla del mare. Iano fin da bambino voleva andare. Al Nord, magari. In una città con la pioggia e con i tram. Ma lo doveva a suo padre: andare avanti con il ristorante. Il vecchio gli ha insegnato tutto: la pasta con le cozze appena scottate, il fritto delicato con il mais. E l’aragosta con gli agrumi. Suo padre che cucinava da solo. Che andava di persona sui pescherecci, di notte, a raccogliere i doni delle onde.

Perché sono più buoni, i pesci, se sei tu che li prendi dal mare.

Suo padre che lo portava in cucina, dentro i piatti, l’odore selvaggio delle reti pesanti, gremite di posidonia nera. Salvo con gli occhi blu. Profondi. Occhi di mare aperto.

Salvo è morto una domenica mattina.

“Un infarto, ci ha preso”. Lo hanno trovato che era lì da un po’, in mezzo alle vongole e alle patelle. E Iano, con la madre che ululava, una vedova già scura di quarantacinque anni, si è sdraiato su quel corpo possente. Glielo ha promesso lì, quando ha visto che non chiudeva gli occhi. E uno guardava la terra. L’altro guardava il mare. Da lì Iano è diventato il direttore. Da lì Iano porta avanti tutto. Si carica le spalle grandi. Pesca. Cucina. Comanda.
Non è più quel ragazzino là. Che aveva paura negli angoli delle strade. Ma poi nessuno lo toccava, perché era il figlio di Salvo. E Salvo non perdonava, mai. Si ricordava tutto.

Adesso Iano, con la voce roca di vento salato, guarda la sera che cala sul mare.

Tra un mese sua moglie partorisce.
Tra un mese Iano molla tutto. E va al Nord, magari.

A fare un sogno suo, sulla terraferma. Perché il sogno di suo padre lo ha fatto già. Per tutta la sua vita.